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AssoSCF dice la sua in occasione della “Retail investment strategy for Europe”

L’associazione delle Società di Consulenza Finanziaria Indipendente, dopo aver ampliato il suo Direttivo passato da cinque a nove membri e aver presentato la domanda per l’ingresso nell’Organismo di Vigilanza OCF, ha partecipato alla consultazione europea sulla “Strategia dell’UE per gli investitori al dettaglio” prevista per la prima metà del 2022.

La Commissione

La Commissione sta cercando di garantire che un quadro giuridico per gli investimenti retail sia adeguatamente adattato al profilo e alle esigenze dei consumatori, contribuisca a garantire risultati di mercato migliori, dia potere agli investitori e rafforzi la loro partecipazione ai mercati. L’associazione ha dato ancora una volta un contributo presentando il proprio modello, frutto dell’applicazione in Italia dell’art. 3 Mifid 2, che sta riscuotendo molti consensi sul mercato verso la consulenza Fully Independent, con conseguente beneficio per l’innalzamento della qualità del servizio e soprattutto per la tutela dell’investitore.

L’assenza di inducements

AssoSCF ritiene che l’assenza di inducements nel processo di consulenza abbia l’effetto di incrementare la fiducia dell’investitore sia nei confronti del consulente che del sistema finanziario in generale. Per AssoSCF, le regole introdotte da Mifid 2 sono insufficienti a garantire un’adeguata tutela dell’investitore in quanto la normativa fa leva prevalentemente su obblighi di trasparenza e di product governance, ma l’asimmetria informativa tra investitori al dettaglio e imprese di investimento è ancora molto presente.  È necessario quindi sostituire l’attuale disciplina con un nuovo framework diretto ad introdurre un servizio di consulenza totalmente indipendente (Fully Independent), affidata a soggetti indipendenti che esercitano solo l’attività di consulenza senza detenzione di denaro e di titoli di pertinenza della clientela, Così si potrà prevenire conflitti di interesse legati agli inducements.

Gli obiettivi che si raggiungerebbero

L’adozione di una simile soluzione consentirebbe di: • Servire al meglio gli interessi del cliente, anteponendoli a quelli del consulente;

• Incrementare la fiducia degli investitori al dettaglio nel sistema finanziario e la loro partecipazione ai mercati;

• Incrementare la concorrenza cross border nel settore della consulenza indipendente, facendo leva sul riconoscimento del passaporto europeo;

• Diminuire i costi del servizio di consulenza, rendendolo accessibile ai clienti retail e soprattutto a quelli che non ne hanno potuto sinora usufruire;

• Aumentare la concorrenza sull’efficacia e sulla qualità dei prodotti disponibili sul mercato ai fini della migliore valutazione di adeguatezza.

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